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Inquinamento, veleno per i bambini

Si parla spesso di inquinamento ambientale, ci si preoccupa giustamente della nocività per le persone, per le piante, per il clima, tutti temi di estrema importanza, certamente ma in pochi si domandano quali conseguenze l’inquinamento ha sui bambini che non sono come gli adulti, sono organismi che funzionano diversamente e sono molto più sensibili all’inquinamento e non solo rispetto all’apparato respiratorio.

Uno studio dell’UNICEF

L’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per il bambini ha come missione istituzionale quella di occuparsi del benessere dei bambini in senso completo, dal mantenimento della vita, la cura delle malattie, il benessere psicologico e la crescita armoniosa per diventare adulti equilibrati e consapevoli.

La maggior parte delle risorse dell’Unicef sono indirizzate a salvare la vita dei bambini nelle aree del mondo dove questo è più difficile a causa di malnutrizione, carenza d’acqua sia da bere che per l’igiene e dove si sviluppano più facilmente epidemie che nelle società più avanzate sono semplicemente inconcepibili.

Il rischio per la vita e il benessere dei bambini, però, è elevato anche nelle società cosiddette del benessere dove si scopre che di benessere per i bambini, realmente non ce n’è tanto!

Aria tossica per i bambini

Secondo uno studio dell’Unicef del 2017 sono oltre 17 milioni i bambini nel mondo che respirano aria tossica, pericolosa per loro, con livelli di inquinamento anche 6 volte superiore ai limiti ritenuti tollerabili dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

3/4 di questi bambini vivono in Asia Meridionale, parliamo di oltre 12 milioni di bambini. Lo studio Unicef dimostra che per questi bambini respirare questa aria tossica, soprattutto il particolato nell’atmosfera, il rischio di avere danni cerebrali è particolarmente elevato.

I danni riportati incidono pesantemente sullo sviluppo cognitivo del cervello in formazione con danni che possono essere anche permanenti. Con l’inquinamento dell’aria stiamo rischiando di allevare generazioni di bambini con gravi problemi di capacità cognitive cerebrali, senza contare tutti gli altri danni che l’inquinamento provoca certamente e non solo in via ipotetica.

Un problema troppo diffuso

Se in queste aree di cui parliamo l’inquinamento è 6 volte quello tollerabile, in altre zone non va tanto meglio: in Estremo Oriente e in molte aree del Pacifico vivono latri 4,3 milioni di bambini esposti a livelli di inquinamento intollerabili.

Nelle nostre città la situazione, se non è a livello di queste zone, è comunque di allarme. I livelli di inquinamento sono parecchio elevati anche quando rientrano nei limiti massimi tollerabili e non è affatto detto che anche a questi livelli non incidano negativamente nello sviluppo cerebrale, con gravi ripercussioni sul futuro dei bambini e sulla Società più in generale.

Lo Studio Unicef  sottolinea che l’inquinamento ambientale incide maggiormente nei primi 1000 giorni dal concepimento del bambino determinando problemi nello sviluppo cerebrale.

Le particelle inquinanti sono talmente sottili da passare nel circolo sanguigno, arrivare al cervello e provocare infiammazioni del tessuto cerebrale. L’inquinamento del traffico urbano porta microparticelle di magnetite che entrano nel tessuto dei nervi e nell’intestino causando stress ossidativi che sono alla base di diverse malattie neuro degenerative.

Particelle di Idrocarburi danneggiano aree del cervello e interferiscono nella trasmissione neuronale, provocando gravi problemi di apprendimento nei bambini.

Differenze rispetto agli adulti

Come abbiamo detto, i bambini sono parecchio diversi rispetto ad un adulto. L’entità di inquinamento cui sono esposti è lo stesso ma il loro cervello è parecchio più sensibile alle sostanze inquinanti poiché no0n ancora formato completamente e può essere danneggiato seriamente da piccole quantità di inquinanti.

I bambini hanno una maggiore frequenza respiratoria rispetto agli adulti, per cui introducono nello stesso tempo maggiori quantità di inquinanti con gravi danni per tutto l’organismo.

Cosa fare

L’intervento deve essere radicale, con un netto abbattimento dell’inquinamento ambientale ma questo non lo possono fare né le Mamme né i papà. Quello che i genitori possono fare è portare il meno possibile i bambini in aree fortemente inquinate, portarli il più possibile in zone alberate e verdi, possibilmente fuori dal centro cittadino.

Utile anche l’intervento sull’alimentazione somministrando ai bambini alimenti ricchi di antiossidanti in modo da contrastare il più possibile gli effetti delle sostanze ossidative.

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