In molte aree del nostro Paese si riscontrano abusi edilizi di ogni genere, molti di questi al sud Italia, per diversi motivi su cui non vogliamo addentrarci. Succede, di conseguenza, che degli edifici vengano abbattuti, palazzi, eco mostri, case, tutto perfettamente in regola con la legge. Uno Stato che pensa realmente ai suoi cittadini, però, dovrebbe agire soprattutto con il buon senso. Se un Pensionato si è costruito in anni passati, quando poteva, una casa con tanti sacrifici, puranche in violazione della Legge, senza le dovute autorizzazioni, è giusto arrivare con le ruspe e buttargliela giù? I puristi della Legge certamente diranno di si, ma non vogliamo considerare cosa significa quella casa per quel pensionato? E cosa significa non averla più? E’ capitato questo ad un pensionato di Eboli che mentre le ruspe abbattevano la sua casa, ha avuto un infarto e ha perso la vita.
Certo ora non gli servirebbe più, problema risolto, non c’è nemmeno da trovargli un’altra sistemazione dove vivere. Questo ci ricorda in terremotato che, con la casa inagibile, si era costruito un prefabbricato nel suo giardino: Abitazione abusiva, da abbattere! Il Senatore Ciro Falanga del Gruppo ALA, ha presentato la proposta di tolleranza per l’abusivismo di necessità, minacciando di dimettersi se non dovesse passare e anche alcuni sindaci, come quello di S. Palma di Montechiaro sono più che decisi a fermare le ruspe in casi simili, non a difesa dei poteri forti, dell’abusivismo malavitoso e speculativo ma per un fatto di umanità, parola che troppo spesso lo Stato disconosce e che evoca soltanto per giustificare provvedimenti impopolari come lo Ius Soli.