Si sente spesso parlare di stampaggio a compressione, senza però nella maggior parte dei casi sapere a cosa corrisponde tale operazione. Ebbene, lo stampaggio a compressione prevede di vulcanizzare la gomma usando un apposito strumento, ovvero uno stampo adeguato che possa garantire alla gomma l’attribuzione di una forma permanente.
Nella gran parte dei casi, lo stampo viene realizzato in alluminio piuttosto che in acciaio e si caratterizza per la riproduzione, in formato conclusivo, del manufatto che si ha intenzione di ricavare. Interessante notare come proprio lo stampo sia suddiviso in due parti differenti, che variano in relazione al grado di complessità del manufatto stesso, in maniera tale da consentire l’estrazione una volta terminata la procedura.
Sul web ci sono numerose piattaforma che realizzano delle specifiche mescole in relazione all’operazione di stampaggio della gomma, in base ovviamente a quelle che sono le necessità della clientela. Ad esempio, una delle migliori in fatto di produzione gomma è sicuramente Multicom che, mediante la vulcanizzazione, va a lavorare la gamma in modo tale da garantire la produzione di tutte le più svariate tipologie di mescola, anche in termini di colore. Le principali proprietà che possono essere attribuite alla gomma, mediante ovviamente specifiche lavorazioni, sono la non infiammabilità, la notevole resistenza nei confronti di abrasioni e oli, ma anche una notevole durezza e impermeabilità rispetto ai gas.
La pressa e la gomma da processare
La pressa, su cui viene installato e integrato lo stampo, ne consente l’apertura seconda una pressione differente, che può anche andare da qualche decina di tonnellate fino ad arrivare a superare le 800 tonnellate. Ovviamente, tutto varia in relazione alla grandezza del medesimo stampo. Al contempo, è bene mettere in evidenza come la pressa consente, sfruttando dei pianali, appositamente riscaldati sia dal punto di vista elettronico che mediante termocontrollori, di conservare lo stampo ad una temperatura ottimale per provvedere ad un’operazione impeccabile di stampaggio dell’elastomero oggetto della lavorazione.
È chiaro che è fondamentale anche lavorare in maniera adeguata la gomma che deve subire il processo di lavorazione. Nella maggior parte dei casi si provvedere con un’apposita procedura di calandratura all’interno di lastre che devono avere uno spessore adeguato e poi tagliata in vari pezzetti, che possono avere misure differenti, raggiungendo anche il peso desiderato.
I vantaggi dello stampaggio a compressione
Questa tecnica offre la possibilità di collocare la gomma preparata, che deve rispettare determinati criteri in termini di peso e di forma, in uno stampo che è stato riscaldato e aperto, e solo una seconda volta posto all’interno della pressa, rispettando una tempistica che sia abbastanza lunga per consentire l’operazione di vulcanizzazione della gomma nella sua nuova e rinnovata forma.
Nella maggior parte dei casi, il manufatto ottenuto in questo modo viene estratto tramite una procedura manuale e si caratterizza per avere sempre e comunque, nei pressi della chiusura dello stampo, una certa bava, che chiaramente è compito dell’operatore rimuovere. Lo stampaggio a compressione è differente rispetto al procedimento tramite iniezione, visto che in questo secondo caso la gomma viene iniettata quando è calda direttamente in uno stampo, che deve essere già chiuso e, ovviamente, in pressione.