Che cosa stabiliscono le norme per ciò che riguarda le barriere architettoniche? Esse rappresentano un grosso problema per le persone affette da disabilità, anche quando i problemi di deambulazione costituiscono soltanto una situazione temporanea. Specialmente i gradini sono un grosso ostacolo da superare per chi ha una disabilità motoria. Per questo si dovrebbero cercare delle soluzioni che possano far superare facilmente questi ostacoli e permettere a chi non può deambulare in maniera agile di superare quegli ostacoli che limitano l’accesso agli ambienti di vita o ai servizi pubblici. Ma cosa possiamo fare per trovare una soluzione a tutto questo? Ti diamo alcuni spunti a questo proposito, anche tenendo conto delle norme.
Come eliminare le barriere architettoniche nei condomini
Per esempio per eliminare le barriere architettoniche potrebbe essere utile rivolgersi ad un’impresa di installazione ascensori Milano, in modo da avere a disposizione degli strumenti che consentono di superare gli ostacoli fisici per chi non può salire le scale.
D’altronde dal punto di vista normativo non è affatto complicato, perché la legge afferma che, se all’interno del condominio un’opera come l’installazione dell’ascensore viene realizzata all’interno di un immobile di proprietà, non c’è nemmeno bisogno di richiedere un permesso specifico all’amministratore o in sede di assemblea di condominio.
Diverso è il discorso quando la realizzazione di un’opera per superare le barriere architettoniche interessa le parti comuni del palazzo. In questo caso l’intervento deve essere approvato dall’assemblea, in modo da ripartire le spese tra tutti i condomini.
Secondo il Codice Civile, l’autorizzazione si ottiene con l’approvazione da parte dei due terzi dei condomini e le spese vengono suddivise in base ai millesimi di proprietà. Naturalmente la legge stabilisce anche dei criteri specifici perché i lavori possano essere realizzati. Infatti per legge l’intervento eseguito non deve inficiare la stabilità o la sicurezza dell’immobile, non deve alterare il decoro architettonico del palazzo o non deve fare in modo che alcune parti dell’edificio non possano essere più utilizzate da parte di tutti i condomini.
Che cosa dicono le norme sulle barriere architettoniche
Nel nostro Paese vige il principio dell’accessibilità, che trova le sue radici direttamente nella Costituzione. La legge di riferimento in maniera particolare è la 13/89, che contiene delle specifiche disposizioni per favorire il superamento delle barriere architettoniche, anche per ciò che riguarda gli edifici privati.
Questa norma che abbiamo citato si suddivide in tre parti differenti. La prima parte riguarda le caratteristiche delle nuove costruzioni o degli edifici che vanno ristrutturati interamente. La seconda parte riguarda le innovazioni che devono essere apportate agli edifici esistenti in vista dell’abbattimento delle barriere architettoniche. La terza parte della norma invece riguarda i contributi a fondo perduto per eliminare le barriere negli edifici in cui risiedono soggetti portatori di handicap.
Per attuare queste norme si fa riferimento al decreto ministeriale 236/89. È proprio questa norma che introduce i concetti di accessibilità, adattabilità e visitabilità. Il decreto ministeriale che abbiamo citato stabilisce anche quali sono i parametri tecnici che devono essere supportati per raggiungere questi criteri di cui abbiamo parlato.
In particolare si concentra sul criterio di accessibilità, che consiste nella possibilità dei soggetti con ridotta capacità motoria di poter raggiungere un edificio. L’accessibilità è strettamente collegata all’opportunità di fruire degli spazi e delle attrezzature in maniera autonoma e in condizioni di sicurezza.
Molto importante è anche il concetto di adattabilità, che implica la possibilità di modificare uno spazio, in modo che sia fruibile anche dalle persone che hanno ridotte capacità motorie. La legge è molto precisa nel definire questi concetti, in modo da favorire in tutto e per tutto l’abbattimento delle barriere architettoniche anche negli edifici in fase di ristrutturazione.