Si sente spesso parlare di sicurezza in ambito domestico e la manutenzione della caldaia è indubbiamente uno degli aspetti più interessanti e importanti da tenere in considerazione. Prima di tutto, è bene sfatare una sorta di “mito” che si è diffuso nel corso degli anni. Ovvero, che la manutenzione della caldaia debba essere portata a termine obbligatoriamente almeno una volta ogni dodici mesi.
Non è così, dal momento che l’unica cosa obbligatoria è quella di rispettare la frequenza di manutenzione che viene inserita e sottolineata all’interno del libretto di istruzioni che viene messo a disposizione da parte del manutentore, contestualmente alla prima installazione.
È chiaro come, in questi casi, sia sempre meglio affidarsi a personale specializzato, che non sia solo competente, ma anche corretto. Ad esempio, se abitate nella capitale e avete intenzione di effettuare il rinnovo bollino caldaia Roma, la soluzione migliore è quella di affidarsi a una piattaforma come tecnicocaldaiaroma.it, che è in grado di offrire un elevato numero di servizi, garantendo sempre un ottimo rapporto tra qualità e prezzo, ma soprattutto mettendo a disposizione un servizio pratico, rapido ed efficiente.
Chi deve svolgere l’attività di manutenzione della caldaia
È bene mettere in evidenza come tale operazione possa essere portata a termine solamente da parte di personale specializzato, che ha ottenuto un’apposita certificazione per poter svolgere tali lavori a regola d’arte. Il tecnico che ha l’abilitazione può essere rappresentato sia da colui che ha provveduto all’installazione della caldaia stessa che dal manutentore della caldaia.
Quest’ultima figura, quindi, ha l’obbligo di evidenziare per iscritto alla clientela quali sono le scadenze e la frequenza con cui effettuare tutti questi controlli relativi alla manutenzione, in maniera tale da tutelare sempre al massimo la sicurezza dell’impianto.
Il costo della manutenzione di una caldaia varia intorno ad una cifra che va da 80 fino a 100 euro. questa operazione, si può definire anche ordinaria: di conseguenza, è facile intuire come il controllo che deve essere portata a termine vada a riguardare tutte quelle componenti dell’impianto che sono più facilmente soggette all’usura.
Il riferimento è chiaramente nei confronti dei pressostati, elettrodi, camera di combustione, ma anche ventilatori, ugelli gas, guarnizioni di tenuta e così via. Ci sono varie operazioni che devono essere comprese, o quantomeno sono suggerite, all’interno dell’attività ordinaria di manutenzione della caldaia. Ad esempio, si tratta dell’impostazione del funzionamento dei vari comandi che regolano la caldaia, oppure la pulizia del bruciatore, così come dello scambiatore dei fumi.
I controlli di efficienza energetica
Si tratta di controlli che non rientrano nella vera e propria attività di manutenzione della caldaia, meglio conosciuti anche come controllo fumi. Per questa attività specifica, la normativa di riferimento indica dei tempi, questa volta, decisamente precisi e dai quali non bisogna sgarrare.
In base alla tipologia di impianto che è stato installato all’interno dell’abitazione, i controlli di efficienza energetica devono essere portati a termine con cadenza pari a due o quattro anni. Ad ogni modo, capita spesso e volentieri che tante ditte specializzate portino a credere l’utenza domestica come sia obbligatorio eseguire la manutenzione della caldaia ogni anno, che in realtà non è affatto vero.