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Tutto ciò che c’è da sapere sulla fase 2

L’Italia è entrata nella famosa fase 2: se ne è a lungo parlato, e questo nuovo scenario si è concretizzato già da una settimana. A partire da lunedì scorso, 4 maggio, l’intera nazione ha mosso questo importante passo. Non una riapertura totale, questo è sicuro, ma al tempo stesso uno step davvero determinante nell’ottica di una ripresa progressiva.

Questo nuovo periodo, che al momento non ha un vero e proprio termine prestabilito poiché tutto dipenderà dai futuri sviluppi della pandemia di Coronavirus, porta però con sé una serie di interrogativi ai quali non è così semplice dare risposta. Quali sono i movimenti consentiti per i cittadini? Qual è la migliore tipologia di mascherine da indossare? Quali i nuovi obblighi e regolamenti da seguire? Proviamo a dare una risposta, prendendo in considerazione tutto ciò che c’è da sapere.

Ecco la fase 2: tutti i regolamenti da seguire

Entriamo subito nel merito, andando a vedere quali sono le principali novità portate da questa fase 2 e quali i campi investiti, tra la vita privata e quella professionale. Si tratta fondamentalmente di un generale processo di allentamento delle misure restrittive che erano precedentemente in vigore. Per quel che riguarda l’ambito personale e gli spostamenti, si è aggiunta un’importante novità: a partire da lunedì scorso c’è infatti la possibilità di muoversi anche per andare a trovare i propri parenti e congiunti.

Oltre alle motivazioni che già erano valide in precedenza (necessità, lavoro ed urgenza medica) dunque sono autorizzati anche questi altri spostamenti. È possibile anche muoversi con una maggiore libertà: cade il vincolo dei 200 metri di raggio dalla propria abitazione per le passeggiate, l’importante è che questa attività venga praticata al massimo in due e mantenendo le distanze di sicurezza.

Queste e quelle sportive (singole) sono quindi le uniche casistiche in cui i movimenti all’aperto sono consentiti: in ogni caso si capisce bene come resti assolutamente in vigore il divieto di formare assembramenti. Sarà inoltre possibile, come conseguenza, muoversi adesso da un comune all’altro: chiaramente seguendo sempre le motivazioni sopra citate.

Le novità per il settore lavorativo

Quanto elencato fino a questo momento era direttamente rivolto alla vita privata delle persone: ma che cosa cambia con l’ingresso nella fase 2 per il mondo lavorativo italiano? A partire dal 4 maggio tutta una serie di attività hanno finalmente potuto riaprire, ma anch’esse sono logicamente condizionate dai regolamenti che garantiscono la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori stessi. È infatti necessaria la sanificazione di tutti i locali, mentre il personale (di qualsiasi ente od agenzia si tratti) deve rigorosamente indossare le mascherine e vedersi misurate temperatura e saturazione al momento dell’ingresso nel luogo di lavoro.

Questa messa in sicurezza riguarderà non solo le varie aziende, ma anche bar e ristoranti: la categoria ha infatti potuto riaprire lunedì scorso ma rispettando rigorosamente i nuovi regolamenti. Per prima cosa viene privilegiata la modalità d’asporto, e in secondo luogo i tavoli interni ed esterni al locale devono essere collocati seguendo le norme di distanziamento. Il personale deve essere dotato di guanti e mascherine.

Simile il discorso per quel che riguarda le mense e gli spazi comuni, che vengono adesso messi in sicurezza seguendo queste tre regole ferree: la ventilazione continua degli ambienti, la turnazione della fruizione e la riduzione degli stessi tempi di fruizione. All’interno dei vari stabili, gli spostamenti devono inoltre essere ridotti al minimo.

In ogni caso, da parte di tutti i datori di lavoro, quel che lo Stato si aspetta è un favoreggiamento del lavoro da casa: tutte le aziende che hanno la possibilità di lavorare in smartworking sono infatti invitate a farlo: una soluzione che non solo conviene a livello economico – viste tutte le modifiche da apportare in alternativa – ma che garantisce anche una maggiore sicurezza per tutti gli impiegati.

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