Il nostro rapporto con gli spazi domestici è cambiato tantissimo nell’ultimo anno. Sempre più persone, in virtù del mutamento delle abitudini che ha comportato l’emergenza sanitaria, hanno maturato la consapevolezza di doverli rendere più confortevoli (per rendersi conto della rilevanza di questo aspetto, basta ricordare la necessità di vivere nella maniera migliore possibile lo smartworking e la didattica a distanza).
Questo ha portato a un aumento della richiesta di consulenze di professionisti come gli interior designer. Questo lavoro, legato a uno dei settori che più rendono grande il nome del nostro Paese nel mondo, è a dir poco affascinante per chi ama l’arredamento.
Quando lo si nomina, si inquadra un percorso professionale in cui non ci si limita a scegliere un mobile piuttosto che un altro. L’interior designer lavora sull’esperienza complessiva, focalizzandosi anche sull’illuminazione di un ambiente e sugli effetti dei vari materiali.
Cosa si può fare nel momento in cui ci si rende conto che, nella vita, il grande sogno che si ha è quello di seguire le orme di Philippe Starck? In questi frangenti, può essere utile valutare corsi di interior design.
Il mercato offre diverse soluzioni a chi ne cerca uno. Come è meglio orientarsi in questa ampia offerta? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo!
Il fattore tempo
La storia insegna che l’età, quando si tratta di realizzare i propri sogni, è davvero solo un numero. Tenere fermo in mente questo pensiero non significa mettere totalmente da parte il fattore tempo.
Se non si è più alle porte dei 20 anni e si ha la necessità di mantenersi senza un aiuto economico, è meglio optare per i corsi proposti dalle academy. Questi percorsi non permettono di ottenere una laurea, ma hanno il duplice vantaggio di essere veloci – durano massimo un anno – e di consentire l’acquisizione di competenze di livello avanzato.
L’importanza del corpo docente
Come in tutti i casi, anche in questo è importantissima la qualità del corpo docente. Sembra banale porre l’accento su questo aspetto. Se ci si ferma un attimo a pensare, forse non lo è così tanto.
Come mai? Il motivo è facilmente spiegato: in virtù dell’ampia offerta sopra citata, può capitare di lasciarsi affascinare dal nome di una scuola blasonata senza rendersi conto che, magari, presso una realtà formativa meno famosa ci sono insegnanti con maggior esperienza.
Ecco perché, nel momento in cui si decide di iscriversi a un corso di interior design, è il caso di prendersi un po’ di tempo per esaminare i siti delle scuole selezionate, dedicando particolare attenzione alle informazioni sui docenti.
Focus su LinkedIn
LinkedIn è la piattaforma social dedicata al mondo del lavoro e una preziosa risorsa quando si tratta di scegliere il corso di interior design migliore possibile. Una volta individuato il percorso che si pensa possa andare bene per le proprie esigenze, si può consultare LinkedIn in modo da vedere che strada hanno preso gli ex alunni.
Ovviamente si tratta di una base da cui partire. Come ben si sa, quando si parla di interior design ci sono ‘vetrine’ professionali decisamente più verticali, come per esempio Behance, essenziale molto spesso per avere il punto della situazione sul portfolio di un professionista, e Instagram.
Attenzione alle recensioni
Ultimo ma non meno importante aspetto da prendere in esame nel momento in cui si decide di seguire un corso di interior design riguarda il focus sulle recensioni online della scuola che lo propone.
Come in tutti gli altri frangenti in cui si valuta la riprova sociale, anche in questo è opportuno diffidare delle opinioni non riconducibili a un profilo con nome e cognome in primo piano.